summer school fiume fiumetto

Summer School a Fiume Fiumetto

I edizione della Summer School di Fiume Fiumetto 5 e 6 settembre a Castiglione della Valle

La Riserva naturale di Fiume Fiumetto (Parco Territoriale Attrezzato), in collaborazione con l’Istituto Abruzzese per le Aree Protette, WWF Teramo e con il supporto della Cooperativa di Comunità Riscatto promuove un momento di formazione dedicato all’educazione alla sostenibilità rivolto in particolare ad operatori dell’educazione ambientale, studenti (maggiorenni) ed insegnanti di varie discipline delle scuole di ogni ordine e grado che abbiano necessità o voglia di approfondire le metodologie e la didattica, ma anche per chi ha interesse ad intraprendere una attività cosi importante per la tutela dell’ambiente.

workshoop ora networkL’obiettivo è di provare ad avere sul nostro territorio sempre più attività e iniziative di Educazone alla sostenibilità che abbiano efficacia e che possano far scaturire molteplici e diversi  progetti di educazione ambientale sulle tematiche dei cambiamenti climatici e della sostenibilità in generale.

Il corso verrà svolto presso la sede della Riserva naturale di Fiume Fiumetto, a Castiglione della Valle, nel comune di Colledara.

Il Corso Attraverso lavori di gruppo e lezioni partecipate, affronterà  i temi principali della conservazione della natura,  la biodiversità e la necessità della tutela degli ecosistemi facendo attenzione a tutti quei comportamenti sbagliati che l’uomo continua ad attuare nella vita di tutti i giorni.

Obiettivi:

  • Conoscere il mondo delle aree protette, funzioni e utilità per la nostra vita;
  • Stimolare una consapevolezza dell’importanza della tutela dell’ambiente  ed in particolare le conoscenze della problematica dei cambiamenti climatici;
  • Approfondire la progettazione di iniziative di educazione alla sostenibilità nelle nostre scuole e sviluppare conoscenze di metodi e strumenti propri dell’educazione alla sostenibilità.

Argomenti trattati: Cambiamenti Climatici e comportamenti umani, aree protette (organizzazione, funzione ed utilità);  la tutela degli ambienti naturali, il valore della conservazione.

Metodologia:  Il corso si svolgerà  con lezioni frontali, lezioni partecipate attraverso gruppi di lavoro e giochi di ruolo, escursione e laboratori sul campo.

Quota partecipazione: 20€ per soci WWF, 30€ per i non soci (La quota di partecipazione prevede: posto tenda a terra, rinfresco di benvenuto e cena del 05/09, colazione e pranzo del 06/09).

Per Info e Iscrizioni: segreteria@iaap.it

Per informazioni su campeggio wake up camp: wakeupcamp@coocori.it

locandina summer school

spiagge e elementi della costa abruzzese

Aree Protette e Zone Costiere: Sostenibilità, Integrazione e Qualità

Rete delle Aree protette Marino Costiere d’Abruzzo (RAMCA): Insieme per ripartire

La 50° Giornata della Terra (Earth Day) delle Nazioni Unite che si celebra oggi in 193 paesi mette al centro della riflessione le criticità emerse con maggiore forza con l’emergenza legata al coronavirus (SARS-CoV 2).

La perdita di biodiversità, la crisi climatica, l’impatto di questo modello economico sul Pianeta e sulla nostra salute ci impone una seria riflessione che parte dal presupposto di non poter riprendere le nostre attività come prima.

La Natura, in questo periodo di quarantena a casa per gli umani, si sta riprendendo il suo spazio e ci sta dimostrando di poter fare a meno di noi.

Siamo noi che non possiamo fare a meno di Lei.

E’ importante trarre i giusti insegnamenti da questo momento di crisi e porsi già da oggi in maniera pro-attiva poiché mantenere e preservare gli equilibri naturali e le interazioni dinamiche interne agli ecosistemi naturali sono i cardini su cui ripartire con le attività economiche per preservare la nostra salute e il nostro benessere.

Sarà importante non tornare indietro su quello che dovrebbe essere un green new deal senza accampare il pretesto di una “nuova crisi” restando fermi su un sistema che ha mostrato e mostra le sue criticità sociali e ambientali.

Le zone costiere, fragili e importantissime per i servizi ecosistemici e per la biodiversità, sono tra le aree in cui l’azione dell’uomo si è sentita maggiormente e dove queste fragilità di sistema sono evidenti, basti pensare per esempio alla forte urbanizzazione, più del 50% della popolazione dei paesi industrializzati vive nel raggio di un chilometro dalla linea di costa, crescendo ad un tasso dell’1,5% annuo.

L’errore principale è stato quello di costruire e pensare elementi rigidi in un ambiente che della variabilità e del cambiamento fa la sua ragione d’essere.

Pianificare e realizzare pensando alla costa come una “linea” fissa e stabile quando invece e in continua movimento.

Emerge in maniera forte da anni la necessità di integrare le politiche e la pianificazione andando oltre quelli che sono gli ambiti amministrativi e la pluralità di soggetti con competenze dirette ed indirette (dallo Stato e le Agenzie che lo rappresentano a livello regionale e territoriale, alle Regioni e ai Comuni) coinvolgendo tutti i portatori d’interesse e le categorie che in ambito costiero e marittimo sviluppano le loro attività e hanno il loro campo di azione.

E’ necessario avviare un processo sinergico e che abbia maggiore efficacia ed efficienza ed un orizzonte più ampio dal punto di vista temporale, superando le limitate possibilità legate alle visioni mono-settoriali e focalizzate su singoli finanziamenti pubblici o disponibilità occasionali.

Fondamentale diventa ripartire dai soggetti e dalle Reti e dagli strumenti nati per fare sintesi, come il Contratto di Costa, per rendere operativi strumenti e pratiche che trovano il loro riferimento nella Gestione Integrata delle Zone Costiere e nella Strategia Marina dell’Unione Europea.

WWF e Legambiente hanno posto con forza il tema della ri-nascita dell’Abruzzo mettendo al centro le Aree Protette, Parchi e Riserve Regionali e il Turismo ad esse legato e la necessità di fare Rete e Sistema per trainare la ripresa della Fase 2 e sviluppare ulteriormente l’Economia circolare nella nostra Regione.

In questa direzione va rilanciata la proposta della Rete delle Aree protette Marino Costiere d’Abruzzo (RAMCA) che parte dalla definizione di linee guida comuni, standard minimi di qualità, integrazione degli strumenti di pianificazione e di tutela per un Piano d’Azione Costiero che preveda azioni dirette e comuni per quanto attiene monitoraggio e conservazione della biodiversità, recupero degli habitat e della qualità ambientale, miglioramento, standardizzazione e messa in rete delle strutture, dei sentieri e delle attività turistiche e di fruizione, di educazione ambientale, di sensibilizzazione e di valorizzazione del personale delle Aree Protette.

Registriamo come segnale importante l’assegnazione dei fondi regionali per avviare la gestione delle Riserve Costiere della Costa dei Trabocchi, a riconoscimento del lavoro di supporto fatto con le Amministrazioni costiere in questi anni, anche come IAAP all’interno di RAMCA.

Attivare sinergie e dare continuità al Life Calliope e l’orizzonte su cui lavorare per non disperdere il capitale di informazioni e di azioni concrete finanziate dall’Unione Europea e destinate al recupero e alla protezione delle spiagge sabbiose e delle scogliere delle aree protette costiere della regione Abruzzo, per la loro valorizzazione ai fini ricreativi e turistici.

Chiediamo adesso ai Comuni e alla Regione Abruzzo di cogliere questa occasione per mettere in atto il salto di qualità dell’azione di Rete lavorando insieme per essere da stimolo, come Riserve, nella nuova “normalità” che dovremmo immaginare e realizzare per non ripetere gli errori del recente passato e risolvere le criticità dell’economia costiera pre-covid.

Parafrasando Einstein crediamo che non si possa pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose nello stesso modo.

Cambiare è necessario, se lo facciamo insieme può essere possibile.

attività di educazione ambientale Oasi Montessori Serranella

L’ABRUZZO RI-NASCA REGIONE VERDE D’EUROPA

Un accorato appello di WWF e Legambiente in attesa che si esca dall’emergenza

Necessario ripartire da aree protette, natura, economia circolare e qualità della vita

L’attuale pandemia sta mettendo in crisi la nostra civiltà e quelle che credevamo ne fossero le colonne (democrazia, capitalismo, globalizzazione) ed evidenza le molte criticità del rapporto uomo-natura legate al nostro modo di produrre e consumare, ai nostri stili di vita e disuguaglianze sociali. Papa Francesco, la cui immagine in una Piazza S. Pietro deserta figurerà nei libri di storia che parleranno di questi momenti, ha consegnato al mondo una frase che ci deve aiutare a riscrivere il futuro: “Pensavamo di vivere sani in un mondo malato”.

Il passaggio di patogeni dagli animali selvatici all’uomo è stato facilitato dalla progressiva distruzione e modificazione degli habitat naturali, mentre l’inquinamento e modelli di sviluppo ormai superati (cemento, petrolio e discariche) hanno contaminato le basi della nostra salute. Errori fatali, dettati spesso dalla non conoscenza o peggio dalla ricerca della ricchezza per pochi a scapito della salute di tanti. Ma ora sappiamo che nessuno è salvo, siamo tutti sulla stessa barca e possiamo sopravvivere solo insieme, senza dimenticare nessuno.

Adesso che ci avviciniamo alla Fase 2, dobbiamo far tesoro di questo duro insegnamento e affrontare la ripartenza in sicurezza con al centro il valore della vita e modelli economici, sociali e ambientali sostenibili, volti a superare povertà e disuguaglianze.

«Dentro questo quadro – dichiara Filomena Ricci, delegato regionale del WWF – l’Abruzzo deve ri-nascere regione Verde d’Europa, con la forza della sua natura e dell’economia circolare. Le aree protette, con il loro grande patrimonio di biodiversità e di ecosistemi naturali, restano lo strumento principale per preservare la nostra salute e il nostro benessere. Sono un laboratorio di sostenibilità applicata e devono tornare a essere uno dei pilastri dell’Abruzzo che verrà».

Occorre un’azione coordinata dai Parchi nazionali, eccellenze di conservazione riconosciute a livello internazionale, con il pieno coinvolgimento delle aree protette regionali. Nello studio presentato lo scorso dicembre a Pescara, coordinato dal Prof. Marino dell’Università del Molise che considerava solo 4 riserve (Calanchi di Atri, Gole del Sagittario, Monte Genzana e Lecceta di Torino di Sangro), emergeva che il “Capitale Naturale” ammonta a più di 2,2 miliardi di euro. E già nel 2014 il rapporto “L’economia reale nei parchi nazionali e nelle aree naturali protette”, di Unioncamere e Ministero, certificava che il valore prodotto dalle attività agricole, commerciali e turistiche era doppio all’interno delle aree protette, rispetto a quanto realizzato dalle stesse attività all’esterno, con un tasso di ritorno fino a 25 euro per ogni euro investito.

In questo particolare momento, poi, Parchi e Riserve sono attrattori strategici per la ripartenza del nostro turismo in quanto serbatoi di qualità di vita e salute, itinerari ideali per il turismo attivo sostenibile ed esperenziale e risposta ideale al desiderio di spazi aperti, salubri e sicuri. E come tali devono essere parte di una pianificazione strategica complessiva che tiene dentro le azioni di tutela, accessibilità e fruizione sostenibile e promozione turistica integrata di concerto con le strutture regionali e territoriali preposte. Senza dimenticare il ruolo educativo e formativo che esercitano in sinergia con i Centri di Educazione Ambientale e la rete regionale INFEA, purtroppo depotenziata nelle risorse negli ultimi anni ma oggi nuovamente strategica, non solo per continuare ad accompagnare la formazione delle scolaresche ma soprattutto nel contribuire a ricostruire nella società corretti stili di vita funzionali alla corretta ripartenza post pandemia. Attività che nei mesi di marzo, aprile e maggio hanno subito e continueranno a subire ingenti perdite economiche (riferimento alle 11 aree protette e 13 CEA coordinati da Legambiente e IAAP-WWF).

«La mobilità turistica e l’accessibilità delle aree interne – sottolinea Giuseppe Di Marco, presidente regionale di Legambiente – va accelerata con formule sostenibili che partano da trasporto pubblico, bici, ciclabili e sharing mobility elettrica, anche attraverso accordi con imprese territoriali (vedi esperienza Taumat in Val di Sangro) e mantenuti e potenziati progetti come TrabocchiMob, relativo alla Via Verde che vede la sinergia di diversi attori (RFI, Trenitalia, Camera di commercio, Regione, Gal, Polo della Mobilità, ecc.). Le stesse aree protette e CEA sono pronti a diventare green hub di mobilità e servizi e costituiscono di fatto punti di interconnessione tra costa e montagna».

Un momento eccezionale come quello che stiamo vivendo ha bisogno di risposte altrettanto eccezionali e dovremo arrivare pronti all’appuntamento delle prossime settimane con una risposta di sistema. Dobbiamo tutti lavorare insieme, a partire dal mondo delle aree protette, uscendo dalla logica di una mera ripartizione delle risorse per metterle invece in collegamento in modo da sviluppare interventi mirati e funzionali alle proposte, sfruttando le esperienze pilota dei territori e la loro forza per trainare la ripartenza di quelli più deboli.

In questa ripartenza, che non sarà uno scatto ma una maratona, andranno risolte le criticità che ci attanagliavano nella gestione quotidiana delle aree protette regionali, dalla necessità di una programmazione pluriennale alla definizione di standard minimi omogenei per la gestione, al rafforzamento della progettazione di rete. Bene le risorse ordinarie stanziate che vanno poste subito a disposizione dei Comuni, in modo da mettere in moto le attività ordinarie. Pensiamo, però, anche allo straordinario e rafforziamo la rete a supporto di questi interventi a partire da una specifica azione coordinata dell’intero governo regionale con il coinvolgimento di tutta la classe politica e dirigenziale e dei diversi attori territoriali interessati, al fine di concentrare risorse e impegno in un momento storico fuori dal comune. «Legambiente e WWF –  ribadiscono Ricci e Di Marco – sono pronti a fare la loro parte, in collaborazione con tutti gli attori».

Orso Marsicano, Calanchi di Atri, Anversa degli Abruzzi, Testudo hermanni di Torino di Sangro

Foto dall’alto a sinistra: Antonio Monaco, Adriano De Ascentiis, Loreto Del Vecchio e Roberto Brenda

Area pic nic Oasi WWF restiamo a casa

La Natura ci aspetta, Migliori.

Non è stato facile cambiare i nostri stili di vita ed adeguarli alle misure di contenimento per non far espandere ulteriormente il virus Sars-Cov 2. Con fatica ma ci stiamo riuscendo.

Abbiamo fatto tanto, INSIEME, e stiamo vedendo i primi risultati del nostro IMPEGNO COLLETTIVO contro Covid 19.

Adesso bisogna TENERE DURO ed essere più forti del richiamo della Primavera, del Sole, del vento e del profumo dei fiori.

Ci stiamo preparando per essere pronti, appena sarà possibile, a ripartire.

RESTIAMO (ANCORA) A CASA!

A Pasqua e Pasquetta non usciamo. Riscopriamo una dimensione più intima e profonda di questa festa.

Una Pasqua per rinascere diversi, consapevoli.

La Natura ci aspetta, MIGLIORI.

restiamo ancora a casa ce la faremo

Locandina del primo corso base per il monitoraggio faunistico volontario nella riserva naturale regionale e oasi wwf gole del sagittario che si terrà dal 22 al 31 marzo 2019

Primo corso base di monitoraggio faunistico volontario

La Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF Gole del Sagittario organizza il primo corso base di monitoraggio faunistico volontario rivolto a tutti, studenti o semplici appassionati che desideranno formarsi e partecipare attivamente alle attività di monitoraggio faunistico e controllo del territorio organizzate dalla Riserva attraverso l’apprendimento delle principali tecniche di censimento di cervo, capriolo cinghiale, orso, lupo, e specie ornitiche tipiche degli ambienti rupicoli. Per maggiori informazioni e iscrizioni i contatti sono riportati in locandina, si può scrivere una mail o contattare direttamente il numero riportato dal lunedì al venerdì orario ufficio.

Locandina del primo corso base per il monitoraggio faunistico volontario nella riserva naturale regionale e oasi wwf gole del sagittario che si terrà dal 22 al 31 marzo 2019

2 Febbraio 2019 – Giornata Mondiale delle Zone Umide

Metti in agenda:
2 Febbraio 2019
Giornata Mondiale delle Zone Umide

La Riserva Naturale Regionale/Oasi WWf ‘Lago di Serranella’ celebra la Giornata Mondiale delle Zone Umide, World Wetlands Day, con un incontro presso il centro visite in cui sarà presentato il quaderno sull’avifauna: una piccola guida per riconoscere anatre, aironi, rallidi, svassi e cormorani. La mattinata proseguirà con la visita al lago di Serranella.

La partecipazione è aperta a tutti!

Locandina della Giornata Mondiale delle zone umide, ore 10 presentazione del quaderno/guida avifauna e alle 11 visita guidata alla riserva
Un orso guarda verso l'obiettivo, esempio di una possibile e perfetta condivisione uomo orso

L’ORSO BRUNO MARSICANO

Riserva Naturale Regionale/Oasi WWF Gole del Sagittario

L’estate 2018 nella Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF Gole del Sagittario di Anversa degli Abruzzi, è trascorsa sotto il segno dell’orso.
A partire dai primi giorni di luglio il personale della Riserva è stato particolarmente impegnato nel monitoraggio intenso di un esemplare di Orso bruno marsicano. L’orso ha stabilmente frequentato l’area sottostante il bellissimo borgo medievale, senza passare inosservato agli occhi di residenti e turisti, i quali sovente nelle ore notturne hanno incontrato e purtroppo rincorso per le strade del paese il plantigrado.
Dal giorno della prima segnalazione, risalente ai primi giorni di luglio, la Riserva si è immediatamente attivata. Ha messo in atto tutte le azioni previste dal Protocollo per la Rete di Monitoraggio dell’Orso bruno marsicano Abruzzo e Molise promossa dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e dal Parco Nazionale della Majella. Rete alla quale la Riserva ha formalmente aderito con un proprio referente e rilevatori e che si pone come obiettivo quello di creare una sinergia fra le diverse componenti attivando una rete di rilevamento che preveda un flusso tempestivo delle informazioni al fine di ottimizzare le attività di monitoraggio e favorire l’attuazione di misure coordinate per la tutela dell’orso. Le azioni del caso hanno previsto per Anversa monitoraggi mirati e la costruzione di una trappola genetica. Grazie a questo intenso sforzo di campo non solo è stato possibile individuare piste, siti di alimentazione e zone di frequentazione, ma soprattutto si è riusciti a raccogliere 4 campioni genetici che, inviati a Ispra, daranno la possibilità di identificare questo esemplare di orso.
La presenza dell’orso non ha rappresentato motivo di conflitto con le attività del borgo, il plantigrado di fatto, pur essendo molto vicino alle abitazioni e fattorie, non ha mostrato alcun interesse per gli animali da cortile, nutrendosi esclusivamente della frutta presente in abbondanza nell’area. Tuttavia la Riserva ha messo in atto azioni preventive cedendo in comodato d’uso le recinzioni elettrificate a quelle attività ritenute più a rischio di “incursione orso” e azioni di comunicazione e sensibilizzazione. Il contatto con l’uomo si è purtroppo ridotto ad inseguimenti notturni con le auto lungo le strade di Anversa, inseguimenti, puntualmente documentati da video girati col telefonino e pubblicati sui social network, che avrebbero potuto seriamente compromettere l’incolumità dell’animale e di automobilisti inconsapevoli.
Per ovviare a questo problema, il comune di Anversa ha emesso un’ordinanza di chiusura al traffico veicolare durante le ore notturne di alcune strade più sensibili alla frequentazione “ursina” e contestualmente la Riserva ha organizzato un incontro pubblico in Piazza in cui sono intervenuti Dante Caserta (vicepresidente del WWF Italia) Massimo Pellegrini (Rappresentante Autorità di Gestione del PATOM per la Regione Abruzzo) Cinzia Sulli, biologa e Responsabile del Servizio Scientifico del Parco Nazionale D’Abruzzo Lazio e Molise e Mario Giansante del comando stazione dei Carabinieri Forestali di Scanno. L’incontro ampiamente partecipato, ha rappresentato non solo un momento di divulgazione, ma soprattutto occasione di riflessione sui comportamenti responsabili da adottare al fine di tutelare una specie prioritaria come l’orso bruno marsicano.
Il 2018 è stato un anno particolarmente interessante, oltre a quanto appena riportato bisogna aggiungere l’individuazione nel mese di maggio di un probabile sito di svernamento all’interno del territorio della Riserva oggi in fase di monitoraggio in vista della nuova stagione invernale. Possiamo sicuramente concludere affermando che la Riserva Naturale e Oasi Wwf Gole del Sagittario non solo rappresenta un territorio ad elevata valenza naturalistica ma, essendo situata al centro delle grandi Aree Protette Nazionali e Regionali d’Abruzzo, quali Parco Nazionale D’Abruzzo Lazio e Molise, Parco Nazionale della Majella e Parco Regionale Sirente Velino, occupa una posizione strategica in termini di connessione ecologica fra le stesse. In questo territorio, che è anche Sito di Interesse Comunitario, la presenza dell’Orso bruno marsicano è storicamente accertata, e da anni il personale della Riserva raccoglie e cataloga i dati di presenza, diretti ed indiretti, reperiti sul territorio grazie anche alle segnalazioni, puntualmente verificate, da parte di terzi. Sommando i dati pregressi a questi del 2018 e analizzando le informazioni disponibili si profila uno scenario interessante relativamente alla presenza dell’Orso bruno marsicano a testimonianza del ruolo strategico che riveste il territorio di Anversa degli Abruzzi come area di espansione dell’Orso bruno marsicano, così come si evince anche dalla cartografia aggiornata del PATOM (Piano di Azione di Tutela dell’Orso Bruno Marsicano). La raccolta dati sulla presenza della specie all’interno del territorio delle Gole del Sagittario è andata intensificandosi dal 2010, attuando esclusivamente un monitoraggio random basato essenzialmente sull’uso del fototrappolaggio, una metodologia che negli anni ha permesso al personale tecnico scientifico della Riserva di accertare la presenza della specie nei boschi dell’area protetta e restituito immagini emozionanti come quelle del 2012 quando vennero ripresi una femmina di Orso bruno marsicano con due giovani nati l’anno precedente.
Tuttavia non si è ancora in grado di poter fare una stima sulla consistenza della popolazione nell’area. Per ovviare a questa lacuna, la Riserva ha iniziato proprio nel 2017 ad acquisire gli strumenti necessari ad implementare un proprio programma di monitoraggio basato su modalità standardizzate puntuali e calibrate, pertanto, grazie a due progetti presentati e finanziati con fondi regionali, si è provveduto ad acquistare nuove fototrappole e strumenti radio telemetrici grazie ai quali poter contare su informazioni adeguate relative a distribuzione, consistenza, comportamento individuale e variazioni di tali parametri nel tempo. Con l’acquisizione puntuale di questi dati si potrà sicuramente attuare una politica di conservazione lungimirante e un’efficace pianificazione territoriale volta alla prevenzione e attenuazione dei conflitti con le attività produttive presenti sul territorio.
Da Anversa è tutto, vi diamo appuntamento al prossimo notiziario!

SEFORA INZAGHI (Direttore Oasi WWF ‘Gole del Sagittario’)